giovedì 4 ottobre 2012

WHERE DEATH IS MOST ALIVE - pt. 2/3



Non è adorabile quell'espressione assente di noia anche con la lama alla gola?


Well, that's just fine
Say it once, say it twice
Take the chance and roll the dice
Ride with the moon in the dead of night


Continuiamo il viaggio nelle terre oscure della fotografia alternativa (che a ben vendere, di alternativo ha molto poco ormai), e giochiamo coi suoi stereotipi!

Direi che in questa foto, abbiamo tutto. Di tutto di più.
L'immagine rende omaggio a tantissimi cliché del genere: abbiamo la maschera antigas, abbiamo le katane Japponesi, abbiamo la bella ragazza che non manca mai nei film horror, abbiamo l'ambiente diroccato, e abbiamo il nostro psicopatico anonimo e letale, con i suoi traumi infantili che l'hanno fatto crescere violento.

Le citazioni cinematografiche si sprecano, si va dalla maschera antigasi di S.Valentino di sangue, alle katane di kill bill, alla fanciulla della sposa cadavere, tanto per citarne alcuni (magari non tutti meritano la citazione allo stesos modo... ma vabbè).
Il concept è dichiaratamente horror/dark.
Mi sento horror/dark dentro. Su ste cose ci sguazzo..
Come fare però, in una giornata di sole, in pieno pomeriggio e con tante finestre che illuminano a giorno l'intera stanza, a creare un'atmosfera adeguata a mostrare il marcio della mia anima? (lol)
Le scelte sono due: o si disegna un pentagramma per terra e ci si taglie le vene per invocare Lucifero, che come è noto a tutti, si presenta sempre oscurando il sole col suo manto di tenebre, oppure, se non avete un gessetto per disegnare sul pavimento, o temete che il taglio ripetuto ad ogni set fotografico delle vostre vene possa portare i vostri polsi ad assomigliare a quelli di un" Emo", spendete due soldi e vi comprate un flash.
E naturalmente, dopo averlo comprato, imparate anche ad usarlo!

Vediamo un po' come l'ho usato io in questa circostanza...

Ricordate il vecchio post? Ricordate cosa vi dicevo dell'esposimetro? Che non morde? Che non dovete aver paura di usarlo? Bene!
Misurate l'esposizione per l'ambiente, poi regolate il vostro flash in modo che la superi di almeno 2 stop, ed esponete PER IL FLASH.
In questo modo, dovreste ammazzare (in senso figurato, of course) gran parte della luce ambiente presente. Più sarà alta la differenza, più la luce ambiente sarà insignificante, fino ad arrivare al punto che la stanza apparirà buia come in piena notte, e l'unica luce presente sarà quella del vostro flash, modellata da voi, come in studio.

Voilà, magia!

Per ottenere un effetto di vignettatura naturale, potete servirvi di modificatori di luce come le griglie a nido d'ape. Queste impediscono alla luce di espandersi in ogni direzione, dandovi un enorme controllo su dove verrà proiettato il fascio di luce. Nella foto che usiamo come esempio in questo post, potete vedere chiaramente la caduta di luce ai bordi, e il fascio di luce che assume una forma più o meno circolare al centro.
Le griglie esistono di diverse misure, a celle più larghe, o a celle più strette. Più le celle saranno strette, maggiore sarà la linearità della luce che passa attraverso; viceversa, più le celle sono larghe, più la luce sarà libera di diffondersi, ottenendo una sfumatura del cerchio proiettato più morbida e diffusa.

In questa foto la griglia utilizzata era abbastanza larga (mi pare intorno ai 60°).

La foto originale necessitava solo di una robusta correzione colore su lightroom e di un po' di contrasto

Direi che ci siamo, tecnicamente la foto era a posto, soggetti bene illuminati (per il genere di foto che volevo fare) e vignettatura già presente.

Dal punto di vista artistico, i soggetti risultano convincenti:

 il "cattivo", senza volto, comunicava con atteggiamento e gesti. Per come lo vedo io, è conscio del suo potere di togliere vite, e ostenta sicurezza pur senza lasciar trapelare (grazie alla maschera) se prova o meno piacere a compiere la sua missione.

La ragazza, col suo fare annoiato e per niente impaurito nonostante la lama sotto la gola, rendeva ancora più convincente il personaggio che ormai non aveva più nulla da temere dalla morte, avendo già abbandonato il mondo dei vivi.
Un'espressione assente, per un personaggio che non si cura ormai più delle faccende di questo mondo, con tutto lo "scazzo" di chi ha tutta l'eternità per pensare ai suoi affari, e quindi è ormai fuori dalla frenesia che invece affanna i viventi, alle prese con la cronica mancanza di tempo e dai ritmi frenetici della vita moderna: una Monna Lisa dello scazzo post-mortem.

Wow che descrizione dettagliata. Fin troppo per essere vera forse?
In realtà no... infatti era proprio questa l'idea iniziale, che ha ispirato lo scatto. Niente di più, niente di meno.
E questa considerazione mi passa un assist per abbandonare il campo tecnico,e tornare su quello organizzativo, spendendo due parole sull'importanza di GUIDARE I SOGGETTI, per fare in modo che quanto registrato nello scatto, si avvicini il più possibile a quanto abbiamo in mente.

Non mi dilungo molto sull'ovvietà per cui è importante SCEGLIERE bene i soggetti con cui si lavora.
Soprattutto nel caso che non siano professionisti, la selezione è importante, e deve essere rigorosa.
Servono il viso giusto, la capacità espressiva giusta, e la giusta propensione alla collaborazione.

Non accontentatevi di coinvolgere gente semplicemente perchè viene gratis.

Purtroppo capita fin troppo spesso che sia l'anello più debole della squadra a definirne la qualità dei risultati, ed è molto facile "sprecare" una buona idea con interpreti non all'altezza o semplicemente non adatti al ruolo.

Anche all'interno delle nostre cerchie di amici ci saranno sempre persone più adatte di altre ad interpretare certi ruoli.
A meno che non abitiate in cima ad un monte e non possiate scegliere altro che fotografare paesaggi o farvi autoscatti, prendetevi un po' di tempo per studiare i vostri amici e conoscenti, e provate a figurarveli nella scena che avete in mente.

Fatto questo primo passo, prima di coinvolgerli nella vostra idea principale, l'ideale sarebbe fare qualche scatto di prova insieme, per vedere se davanti alla macchina fotografica riescono ad esprimere quello che vi comunicano di persona, senza l'ingombrante e imbarazzante presenza dell'obiettivo.
Cercate sempre la loro zona di comfort... ci sono soggetti che vanno guidati, altri che vanno solo indirizzati e poi lasciati andare, altri ancora che per sciogliersi hanno bisogno di complimenti, e addirittura quelli che preferiscono il silenzio o una musica che copra pure le vostre parole.

Potete fare la foto tecnicamente migliore al mondo, ma sprechereste tutto l'impegno profuso se non riuscirete a fare in modo che i soggetti comunichino quello che avete in mente.


Ops... ero già pronto per i saluti, e quasi dimenticavo di mettervi lo schema luci della foto!
Non che sia poi necessario, visto quanto sia elementare questa volta... ma sia mai che mi si taccia d'essere uno scansafatiche!

Anche se non sempre funziona, "less is more" è spesso una regola d'oro!

C'è poco da commentare, un unico punto luce è più che sufficiente per ottenere l'effetto senza complicarsi inutilmente la vita.
Less is more, in questo caso. Con buona pace dei maniaci dei 50 punti luce.
Ho preferito usare una giraffa (o "boom" per gli anglofoni, e per chi studia illuminazione sui blog stranieri) in modo da avare la visuale libera sui soggetti e non dover sacrificare il punto di ripresa. Non è necessaria, ma solo più comoda, in questo caso.

Bene, oggi abbiamo visto come far apparire buia una giornata di sole rendendo ininfluente la luce ambiente lavorando col flash.

Prima di salutarci, ricordatevi sempre la regola d'oro: la luce ambiente, la controllate con la velocità dell'otturatore, la luce flash, la controllate con l'apertura del diaframma.

Se davanti a queste ultime due righe siete rimasti a bocca aperta perchè non sapete di cosa parlo, l'appuntamento è per il prossimo post, in cui analizzeremo insieme un nuovo scatto ;)

See ya!

4 commenti:

Fotografia

Faccio click su strane cose, che registrano strane immagini.